18 settembre 2007, Hotel Bulgari Milano
h 12.30
In
una piccola sala conferenze situata nel seminterrato del prestigioso
Hotel Bulgari di Milano si sono dati appuntamento una ventina (poco
meno) di giornalisti di diverse testate.
Con qualche minuto di ritardo entra nella stanza Dave, in un completo
nero e camicia bianca, esattamente come nelle foto di promozione
apparse sui vari siti internet qualche giorno prima.
Al polso destro calza un braccialetto rosso (stile orientale), all'anulare
la sua fede e nell'altra mano l'anello delle foto; aspetto curato,
dannatamente raggiante e solare, rilassato.
Saluta cordialmente e prende posto nel piccolo tavolino davanti
a noi... Gli sguardi si incontrano e appare un flebile sorriso di
chi non sa come comportarsi....
Iniziano le varie domande, il clima è tranquillo e si crea
un'atmosfera molto intima. Un Mister Gahan che, oltre a rispondere
alle domande, esprime con molta sincerità commenti molto
personali e privati della sua vita, provenienti dalla sua parte
più profonda.
I temi ricorrenti
nella conferenza sono la felicità e
la serenità che sta vivendo in questo momento.
Racconta che era da un anno che nella sua mente echeggiavano il
testo e la musica di "Saw Something" ed ha chiesto ai
suoi collaboratori di aiutarlo a comporre questa melodia e da lì
l'idea di un nuovo album concluso in
8 settimane, è stato un processo
molto naturale.
La necessità di un altro album solista
non nasce dal fatto che non si identifichi più nei Depeche
Mode ma perchè crede fermamente che sia molto importante
sia per se stesso che per la band, aiuta a crescere.
Attualmente non ha pianificato ancora
una tournée, avverte semplicemente
la necessità di fermarsi, di riflettere e di crescere. Una
pausa per riflettere e per godere al meglio
questo momento.
Narra del rapporto
molto conflittuale con se stesso, ora
che sta meglio vuole esplorare tutto il possibile. Si rende conto
di vivere in un mondo dove non ci sono vie di mezzo (All or nothing);
è da qui che nasce anche la sua "paura (diffidenza)
nei confronti della gente", gente che
tenta tutti i giorni di coinvolgerlo in situazioni "sporche".
Dopo un lungo cammino (natural instinct) ora è libero dalle
opinioni delle altre persone (make myself or better, I'm able to
hear the voice inside me).
Recentemente era a
Londra e si è incontrato con
Andy il quale
ha apprezzato molto Hourglass,
non ha ancora parlato direttamente con Martin ma ha saputo, tramite
Fletch, che lo ha apprezzato
anche lui.
E' un uomo cambiato sotto diversi aspetti
(e si vede).
L'album lo definisce un'esperienza
catartica, tutto è nato da lui
e da quello che aveva dentro. In questo momento c'è moltissima
gioia nella sua vita e vuole esprimere onestamente i suoi sentimenti;
afferma di avere più coscenza
in sé e dei suoi limiti.
Per quanto riguarda l'aspetto
spirituale racconta che sente una voce
interna alla quale cerca costantemente di avvicinarsi. (I believe
in God, I believe in Kingdom) Non crede
nei miracoli ma questi accadono tutti i giorni e
deve prenderne atto. Crede in un entità
superiore e nei personaggi che hanno
scritto la storia come Martin Luther King e Gesù.
Al termine della conferenza Dave ringrazia cordialmente tutti i
presenti per poi ritirarsi nella sua camera. Nel lasciare la stanza
Dave, in veste timida, si limita a salutare e sorridere timidamente
le persone che erano all'interno della saletta.
Una volta lasciata la stanza echeggiano dei commenti molto belli
e positivi nei confronti di Dave e della chiaccherata appena conclusa.
Tutti soddisfatti di aver ricevuto un prezioso dono... la sincerità
assoluta delle sue parole che sono state percepite tali da tutti
i presenti.
Abbiamo avuto l'occasione di incontrare un
Dave diverso, speciale ma soprattutto felice e
questo, è stato il suo più bel regalo.
-Ivan
Parolini-
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